16 Settembre 2022 13:00

La passata di pomodoro fatta in casa: un rito familiare per salutare l’estate

La passata di pomodoro fatta in casa è un rituale che si ripete da tempo immemore: siamo andati a casa della signora Raffaella, a farcela raccontare. Una appuntamento annuale che chiude il periodo estivo ma che è molto di più di quello che sembra: un momento per riunirsi e stare insieme, un rito che rinsalda i rapporti in famiglia e con la comunità locale.

A cura di Redazione Cucina
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Un periodo che varia da metà agosto a metà settembre, le famiglie riunite in case, cortili, scantinati o magari dai vicini, il tempo che resta sospeso, per due o addirittura tre giorni: è il rituale della passata di pomodoro fatta in casa, in cui ognuno ha un ruolo e un compito specifico. Una tradizione viva soprattutto al Sud, ma che oggi si sta perdendo fra le mille necessità della vita moderna, ultra frenetica, "già confezionata". Siamo andati in Cilento, una delle zone del nostro Paese che "resiste" alla tentazione di supermercati e GdO, dalla signora Raffaella, che ci ha aperto le porte di casa sua, raccontandoci come la sua famiglia porta avanti questo prezioso rituale.

La passata di pomodoro: un modo per rinsaldare i rapporti in famiglia

Può sembrare un semplice "lavoro" casalingo, ma la passata di pomodoro fatta in casa ha un significato simbolico che va oltre il prodotto. Si tratta di lasciare un ricordo per l'inverno, un bene di prima necessità – almeno in Italia – che profuma d'estate e ti riporta indietro, ai mesi più caldi: se prima era una bisogno per le famiglie contadine, oggi è diventato anche un piacere. Il piacere di ritrovarsi, di passare insieme ore e ore, in una brigata in cui tutti hanno un ruolo preciso e in cui si pasteggia, naturalmente, con pane e pomodoro. I più grandi gestiscono fuoco e cotture, i giovani solitamente vengono impiegati nei tagli e nel passaggio dei pomodori al passa verdure, i più piccoli sono addetti al lavaggio: il tutto diventa anche una festa. Oltre a garantire un prodotto genuino e di qualità per tutto l'inverno, il rituale della passata di pomodoro funge da collante sociale: a volte succede che si riuniscano due o anche più famiglie, per preparare la passata insieme. Le bottiglie, poi, vengono distribuite a tutti, che le conservano per aprirle nelle giornate più uggiose.

Non tutti sanno che il pomodoro, sotto forma di passata, non solo mantiene le sue caratteristiche organolettiche, ma sviluppa un beneficio in più: si tratta del licopene, un importante antiossidante che si trova nel pomodoro, ma anche nell’anguria, nel pompelmo rosa, nell’albicocca. Il contenuto di licopene nel pomodoro dipende dalla varietà e dal grado di maturazione: va da 30 mg di licopene per un kg di prodotto fresco, a oltre 70 mg per i pomodori maturi. La particolarità del licopene è che ha una bassa biodisponibilità: questo significa che il nostro corpo è in grado di assorbirne solo una piccola parte. Ma – è qui viene il bello – quando il pomodoro viene cotto, la biodisponibilità del licopene aumenta, consentendo al nostro organismo di massimizzare il suo assorbimento. Questo vuol dire che la passata di pomodoro che mangiamo inverno, non è solo buona ma anche molto nutriente, quasi più nutriente del pomodoro spesso, almeno sul piano degli antiossidanti: una vera e propria magia.

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